Il Gruppo Enercom è un’azienda improntata alla crescita e al continuo miglioramento, motivo per cui, attraverso le società che lo compongono, si offrono servizi in linea con le richieste del mercato e si cerca sempre di cogliere eventuali nuove esigenze e opportunità. Proprio per questo, consapevole dell’importanza sempre maggiore che sta acquisendo il mercato della mobilità elettrica, ha individuato in SCAME PARRE Spa un partner ideale per integrare la propria offerta in questo ambito. Per i clienti, infatti, sarà possibile acquistare delle stazioni di ricarica domestica per il proprio veicolo elettrico.
Per approfondire il tema della mobilità elettrica abbiamo parlato con Laura Andi Abati, della sezione Communication E-Mobility di Scame Parre Spa, azienda manifatturiera italiana impegnata nel settore delle infrastrutture di ricarica per l’auto elettrica già dalla fine degli anni ’90. Nel 2017 è stata creata la divisione E-mobility di Scame Parre per lo sviluppo di nuove tecnologie per la ricarica di veicoli elettrici e soluzioni integrate con sistemi di gestione di riconoscimento compatibili con le più moderne tecnologie di pagamento. Il 2019 ha poi segnato il ventesimo anniversario di attività dell’azienda nell’ambito della mobilità elettrica, dato che il primo prodotto risale al 1999: il connettore Tipo 3A per la ricarica di veicoli elettrici leggeri, sviluppato in collaborazione con il CEI CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici a Batteria, Ibridi e a Celle a Combustibili).
Auto elettrica in ricarica
A che punto siamo in Italia con la mobilità elettrica? L’interesse dei consumatori è cresciuto? Quali sono le principali differenze con il mercato europeo?
La dimensione del mercato italiano delle auto elettriche è in crescita costante, ma ancora ridotta se paragonata alla situazione europea. Nel 2019 siano state immatricolate poco più di 17.000 auto elettriche (+78% rispetto al 2018), ma è bene sottolineare che in Italia la mobilità elettrica non cresce ovunque nello stesso modo, in quanto le spinte all’infrastrutturazione pubblica e privata sono molto disomogenee sul territorio italiano. In Italia le pubbliche amministrazioni, e chi in generale si occupa della promozione della mobilità elettrica, dovrebbe tenere conto di questo cambiamento di paradigma nel trasporto, che si traduce nell’adozione di un metodo unico: una somma di buone azioni (obblighi e incentivi) che devono essere coordinate e condivise a livello centrale con lo scopo di facilitare l’approccio alla ricarica favorendo tanto le ricariche private quanto quelle pubbliche, senza dimenticarsi delle potenzialità che possono derivare dal settore turismo. In Germania, ad esempio, è stata varata una legge statale che incentiva fino a 6.000 euro per l’acquisto di una auto elettrica, ma obbliga anche tutte le stazioni di servizio a dotarsi di colonnine di ricarica.
Quali sono i principali vantaggi della mobilità elettrica?
Al di là dei benefici ambientali, ci sono numerosi vantaggi sia economici sia pratici legati all’uso dei veicoli elettrici. Ad esempio, quasi ovunque nel nostro paese c’è la possibilità di sosta gratuita nei parcheggi con strisce blu e l’accesso gratuito alle zone a traffico limitato. Anche le polizze assicurative prevedono premi ridotti per le auto elettriche, con percentuali che variano dal 30% al 50% a seconda del modello e della tipologia di copertura richiesta, oltre che all’esenzione del bollo auto, che varia da regione a regione e una sensibile riduzione dei costi di manutenzione della vettura che non avendo il motore termico ha molti meno componenti che potrebbero usurarsi. Ci sono inoltre diversi studi che dimostrano, dati alla mano, sia i benefici ambientali che meramente economici. I primi sono i cosiddetti tank to wheel, che dimostrano come l’auto elettrica sia comunque più pulita di un’auto a tradizionale anche nel caso in cui non venisse prodotta in stabilimenti che sfruttano l’energia da fonti rinnovabili. Altri studi di natura più economica riguardano l’analisi del total cost of ownership di un’auto elettrica che è nettamente inferiore a quello di un’auto tradizionale considerando i parametri principali: manutenzione, assicurazione e costo carburante, al netto degli incentivi governativi che possono variare da nazione a nazione.
Il tema della ricarica è ancora una preoccupazione per molte persone, cosa si deve sapere a riguardo?
L’adeguamento infrastrutturale è senza dubbio un aspetto cardine per la diffusione massiva della mobilità elettrica. Per quanto riguarda questo aspetto, a dispetto dell’opinione diffusa, oggi in Italia ci sono circa 15.000 punti di ricarica aperti al pubblico che, comparati alle auto elettriche circolanti (circa 50.000), significa che esiste un punto di ricarica ogni 3 auto. Il problema è che sono mal distribuiti per vari motivi. Il principale è legato alla burocrazia, con il risultato che questi punti di ricarica non siano sempre installati nei punti ottimali, ma semplicemente dove la burocrazia stessa ha permesso la loro installazione. Ma per infrastrutturazione non si intende soltanto quella pubblica, ma anche e soprattutto quella privata. Nei paesi europei dove la mobilità elettrica è già una realtà, gli studi dimostrano che i luoghi della ricarica sono tipicamente casa e lavoro, dove l’auto può rimanere ferma anche più di 8 ore. Per infrastrutture di questo tipo la spesa è minima: nella legge di bilancio del 2019 per le stazioni di ricarica private è stata introdotta una detrazione del 50% in 10 anni fino al massimo di 3.000 €. Secondo lo studio dell’Osservatorio Smart Mobility Report 2019 redatto dall’Energy&Strategy Group, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha evidenziato come già oggi, senza nessun intervento particolare, ben il 13% degli automobilisti italiani potrebbe passare ad un’auto elettrica, in quanto la ricarica anche con soli 3 kW nel proprio box durante la notte sarebbe sufficiente a garantire l’autonomia necessaria per tutti i viaggi che vengono effettuati durante l’anno. D’altro canto la maggior parte delle auto elettriche presenti oggi sul mercato offrono un’autonomia superiore ai 250 km e questo copre la maggior parte delle necessità quotidiane, la cui media europea si attesta attorno ai 50 km di percorrenza giornaliera.
Enercom sta promuovendo il vostro prodotto per la ricarica domestica Smart WallBox, di che cosa si tratta?
La ricarica di un veicolo elettrico può assorbire buona parte, se non tutta, l’energia elettrica dei classici 3 kW, che normalmente si trovano nella maggior parte delle case italiane, con il rischio di far saltare il contatore domestico. La soluzione può essere una stazione smart WALLBOX con modalità di Power Management. Questa modalità permette di modulare automaticamente la potenza di carica dell’auto in funzione dei carichi di casa. Per fare un esempio pratico: se abbiamo l’auto in carica in garage e in casa si accendesse il forno, la potenza di carica dell’auto diminuirebbe automaticamente per evitare l’incorrere di un black-out dovuto ad un eccesso di consumo elettrico. Grazie a questa modalità si può evitare di aumentare la potenza contrattuale in quanto è possibile ricaricare comodamente la maggior parte dei modelli di auto elettriche, senza cambiare le proprie abitudini di consumo di energia. La stazione può essere equipaggiata con Hot Spot WiFi che permette di controllare tutte le funzioni, nonché di monitorare lo stato della ricarica direttamente dal proprio smartphone, attraverso un’APP dedicata. Lo SMART WALLBOX con modalità di Power Management è conforme alle normative internazionali EN 61851-1, EN 62196-1, EN 62196-2 e EN 61439-1, è sviluppato e prodotto in Italia da SCAME PARRE spa ed è stato validato da RSE spa (Società per la Ricerca sul Sistema Energetico).
La Wallbox domestica ENERCOM by Scame